Freckles; |
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| Come sapete, in questi ultimi giorni sono stata costretta a rimanere a casa per colpa della febbre e mi sono dedicata alla televisione. Tra i numerosi programmi demenziali ho trovato questa serie televisiva. Mi sono messa in pari e ieri sera ho visto la quinta e penultima puntata. Personalmente credo che nel cast ci sia un dislivello (quasi abissale!): abbiamo attori di una certa bravura come Giuliana De Sio, Marina Berenson, Stefano Santospago e Martine Brochard contrapposti ad un Arcuri che quando apre bocca fa rabbrividire e un Garko 'monoespressivo'. Il tema storico è affrontato in maniera scontata e a tratti superficiale: la violenza e la paura che hanno caratterizzato quel periodo sono presentati con sterilità in molti casi; argomenti come le deportazioni in Germania, la somma di oro da versare in cambio della salvezza, l'annuncio di fine guerra di Badoglio e la stessa figura di Hitler li ho trovati per certi versi superficiali. Voglio dire, argomenti così rilevanti andrebbero trattati con maggior riguardo e dovrebbero essere sostenuti da dialoghi più importanti. Ma è pur sempre una serie televisiva nella quale deve prevalere il sentimentalismo che tanto piace al pubblico, quel sentimentalismo cotto e pronto che piace tanto agli anziani, ai nostalgici e ai giovani romantici. Complessivamente posso dire che "Il peccato e la vergogna" è un prodotto mediatico ben riuscito (e lo share parla chiaro!), è interessante, ha una trama così intrisa di sentimentalismo e di psicologia che alla fine attrae. E' una sorta di romanzo storico se vogliamo, imperfetto ma che rispecchia gli animi della gente che ha vissuto quell'epoca. I registi hanno fatto un po' il lavoro che si era proposto di fare Manzoni con i Promessi Sposi, ma la letteratura è roba di altri tempi (purtroppo)! Se Manzoni vivesse nel 2010 e si improvvisasse regista dei suoi "Promessi Sposi" darebbe indubbiamente del filo da torcere a "Il peccato e la vergogna" di Luigi Parisi e Alessio Inturri.
Edited by Freckles; - 16/9/2010, 12:49
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